Cattiverie a domicilio, piccole crudeltà contro il perbenismo

Quando Edith comincia a ricevere lettere anonime piene di insulti, incolpa la vicina di casa.

Incredibilmente tratta da fatti realmente accaduti, Cattiverie a domicilio è la nuova commedia nera inglese della regista Thea Sharrock. Nelle sale italiane dal 18 aprile.

Cattiverie a domicilio: trama

Anni Venti, Littlehampton (Inghilterra). La religiosissima Edwith Swan (Olivia Colman) comincia a ricevere una serie di lettere anonime farcite di insulti volgari. La colpa ricade immediatamente sulla sboccata vicina di casa, Rose Gooding (Jessie Buckley). La ragazza cercherà di provarsi innocente con l’aiuto dell’agente di polizia Gladys Moss (Anjana Vasan).

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Un cast spettacolare

La regista inglese Thea Sharrock (Io prima di te, 2016) dirige una commedia nera dalle tinte assurde. Ancora più folle è il fatto che la storia sia tratta da vicende realmente accadute: un piccolo scandalo che ha sconvolto l’Inghilterra negli anni Venti. La sceneggiatura scritta da Jonny Sweet è intrigante. Anche se il responsabile del misfatto viene scoperto forse troppo presto nella trama e il ritmo va un po’ a perdersi, la componente comica rimane comunque travolgente. Il punto di forza del film è sicuramente il cast. Le protagoniste danno il meglio di sé nell’incarnare due figure completamente opposte. Da una parte Colman nei panni di una donna timorata di Dio, che risponde quasi esclusivamente citando la Bibbia e vive con gli anziani genitori, severissimi. Dall’altra, invece, Buckley, giovane immigrata irlandese, volgare e spudorata. Ad aggiungersi c’è una delle prime donne nel corpo di polizia, interpretata da Anjana Vasan. Il suo personaggio, che annaspa per imporsi nell’ambiente delle forze dell’ordine totalmente maschile, diventa un vero e proprio simbolo di rivalsa.

La decostruzione del perbenismo

La premessa del film di per sé è già esilarante: un gruppo di persone estremamente moraliste e puritane si sfogano in una serie di insulti assurdi e incredibilmente sporchi. Cattiverie a domicilio è, infatti, un vero e proprio atto di liberazione. Thea Sharrock smonta le convenzioni sociali dell’epoca con ironia e sicuramente con una buona dose di humor inglese. Si tratta anche di una rivoluzione tutta al femminile. La regista dipinge perfettamente le costrizioni sociali a cui dovevano sottostare le donne degli anni Venti. Poi rompe ogni regola attraverso i suoi personaggi, che sono tutte ribelli, ognuna a modo suo.

Presentato in anteprima mondiale al Festival di Toronto a settembre 2023, Cattiverie a domicilio è una commedia divertente, con delle protagoniste esplosive. Al cinema dal 18 aprile.

Scritto da Sofia Granata

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