Controversie a Cannes: il caso di Dossier 137 e Theo Navarro-Mussy

Il Festival di Cannes 2025 è stato segnato dalle polemiche riguardanti Theo Navarro-Mussy e Dossier 137.

Il Festival di Cannes 2025 si è aperto con un mix di glamour e polemiche, e al centro di tutto c’è Dossier 137, un film che promette di far discutere. La presenza di Theo Navarro-Mussy, uno degli attori del film, è stata al centro di una controversia che non è passata inosservata. In un clima già teso per le recenti accuse di molestie sessuali che hanno coinvolto figure di spicco del cinema, la decisione del delegato generale Thierry Frémaux di escludere Navarro-Mussy dal red carpet ha sollevato interrogativi e dibattiti. Ma cosa è successo esattamente?

Il contesto di Dossier 137

Dossier 137, diretto da Dominik Moll, affronta un tema scottante: gli scontri tra le forze dell’ordine e i gilet gialli avvenuti nel dicembre 2018 in Francia. In questo contesto, Navarro-Mussy interpreta un agente di polizia, un ruolo che, ironicamente, potrebbe riflettere le tensioni tra autorità e cittadini. Ma la sua partecipazione è stata oscurata dalle accuse che lo riguardano. Tre donne lo hanno accusato di abusi sessuali, un fatto che ha suscitato un’onda di indignazione e preoccupazione nel mondo del cinema.

Le accuse contro Navarro-Mussy

Le accuse nei confronti di Theo Navarro-Mussy risalgono a diversi anni fa, con segnalazioni fatte nel 2018, 2019 e 2020. Nonostante una causa penale sia stata archiviata per mancanza di prove, le presunte vittime hanno avviato un’azione legale civile. Insomma, la situazione è complessa e non priva di colpi di scena. La decisione di Thierry Frémaux di non permettere a Navarro-Mussy di partecipare al red carpet sembra quindi essere una risposta a un contesto più ampio, in cui la sensibilità verso le accuse di molestie sessuali è diventata un tema cruciale nei festival cinematografici.

Le reazioni e l’effetto mediatico

La scelta di escludere l’attore dal red carpet ha innescato un dibattito acceso tra i professionisti del settore. Alcuni sostengono che questa decisione rappresenti un passo avanti verso una maggiore responsabilità nel mondo del cinema, mentre altri vedono in essa una forma di giustizia sommaria. Personalmente, mi ricordo di quanto fosse diverso il clima nei festival di qualche anno fa, quando simili accuse venivano minimizzate o addirittura ignorate. La condanna recente di Gérard Depardieu per reati simili ha ulteriormente amplificato l’attenzione mediatica su queste tematiche.

Dominik Moll e la sua difesa

Dominik Moll, regista di Dossier 137, ha dovuto affrontare la propria dose di critiche. Accusato di non aver prestato attenzione alle indagini che riguardavano Navarro-Mussy, ha difeso la sua posizione affermando di non essere a conoscenza delle controversie al momento della produzione. A suo avviso, l’attore non ha mai mostrato comportamenti problematici sul set, ma la domanda rimane: fino a che punto un regista debba informarsi sul passato di un attore? Come molti sanno, la linea tra arte e responsabilità sociale è spesso sottile e sfocata.

Una kermesse in evoluzione

Il Festival di Cannes ha sempre avuto un ruolo da apripista non solo per il cinema, ma anche per le questioni sociali. Negli ultimi anni, la direzione artistica ha cercato di allinearsi con una maggiore responsabilità etica, escludendo chi è coinvolto in scandali di molestie sessuali. Questo approccio è stato evidenziato già nel 2023, quando i César hanno annunciato che chiunque fosse indagato per simili reati non sarebbe stato invitato. Una mossa che potrebbe sembrare drastica, ma in un’epoca in cui il pubblico è sempre più critico, è forse necessaria.

Riflessioni finali

La situazione di Theo Navarro-Mussy e Dossier 137 è solo uno dei tanti esempi di come il cinema stia affrontando le sue ombre. La capacità di affrontare questi temi in un contesto così visibile come Cannes non può che essere un punto di partenza per una riflessione più ampia sulle dinamiche di potere nel mondo dello spettacolo. E così, mentre il festival continua a svolgersi, ci si interroga su quale direzione prenderà il cinema in futuro. È giunto il momento di chiedersi: fino a dove possiamo spingerci nella nostra ricerca di giustizia e responsabilità?

Scritto da Staff

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