Dal 9 al 16 luglio, il Karawan Fest porta a Roma opere cinematografiche che esplorano il tema delle mutazioni culturali.
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Il Karawan Fest, un festival romano dedicato al cinema interculturale, è pronto a tornare con la sua tredicesima edizione, dal 9 al 16 luglio, presso il parco Giordano Sangalli di Tor Pignattara. Ma cosa rende questo evento così speciale? Il suo obiettivo è celebrare la diversità culturale attraverso il linguaggio universale del cinema, presentando una selezione di otto lungometraggi e altrettanti cortometraggi, molti dei quali sono vere e proprie anteprime italiane. Non si tratta solo di vedere opere di registi emergenti e affermati, ma anche di partecipare a incontri con cineasti e ospiti internazionali, creando un ambiente dove lo scambio e il dialogo sono protagonisti.
Il festival si apre con il film “Arzé”, opera prima della regista libanese Mira Shaib, che racconta la storia di una madre e del suo figlio intento a ritrovare uno scooter rubato a Beirut. Un elemento cruciale per la loro vita quotidiana. Sarà il primo di una settimana ricca di storie che esplorano temi universali attraverso prospettive locali. Il giorno successivo, non perdere “The Fisherman” di Zoey Martinson, un’opera presentata a Venezia 81 che narra le avventure di un anziano pescatore in Ghana, in cerca del sogno di possedere una barca. E poi, ci saranno “Kajolrekha” di Gias Uddin Selim, una fiaba che trae ispirazione dai racconti popolari del Bangladesh, e “Successor” di Peng Damo e Yan Fei, una satira cinese che esplora le contraddizioni della vita di un bambino ricco cresciuto nella povertà.
Il 13 luglio, il festival ospiterà “Off to India” di Ali e Redouane Bougheraba, che racconta la storia di un dipendente di una fabbrica di materassi inviato in India. Qui scopre un contratto ingannevole e decide di rivendicare i diritti dei suoi colleghi. La settimana culminerà con due opere prime: “Winners” di Soleen Yusuf, che affronta il tema dell’immigrazione attraverso il calcio, e “Bad Girl” di Varsha Bharath, un coming of age indiano che segue le peripezie di una giovane ragazza in cerca dell’amore. Non è emozionante? Ogni film racconta una storia unica, e ognuna di queste storie merita di essere ascoltata.
L’ultima serata del festival sarà dedicata a un tema di grande attualità: la lotta contro la mafia. Sarà presente l’ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, che discuterà del suo libro “Da che parte stai?”, seguito dalla proiezione del film “La mafia uccide solo d’estate” di Pif. Questo incontro rappresenta un’importante opportunità per riflettere su questioni di giustizia e legalità attraverso il medium cinematografico. Ogni proiezione dei lungometraggi sarà preceduta da cortometraggi in concorso, offrendo così una panoramica completa delle nuove voci nel panorama cinematografico internazionale. Questi cortometraggi saranno un’importante vetrina per i cineasti emergenti e contribuiranno a rendere l’atmosfera dell’evento ancora più vivace e coinvolgente.
Il Karawan Fest non è solo una celebrazione del cinema, ma anche un’importante piattaforma per il dialogo interculturale. Attraverso la visione di film che affrontano temi di identità, migrazione e diritti umani, i partecipanti possono sperimentare e comprendere meglio le sfide e le bellezze delle diverse culture. La rassegna si propone quindi come un’opportunità imperdibile per gli amanti del cinema e della cultura. Invitiamo tutti a partecipare e a lasciarsi ispirare dalla magia del grande schermo. Chi sa che forse uno di questi film potrebbe cambiare il tuo modo di vedere il mondo!