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L’origine del mondo: un viaggio tra solitudini e rinascita
Il lungometraggio d’esordio di Rossella Inglese, intitolato L’origine del mondo, è stato presentato in concorso nella sezione Panorama Italiano ad Alice nelle Città. Questo film affronta temi complessi come la solitudine e la ricerca di connessione in un contesto di lutto e cambiamento. La storia ruota attorno a Eva, una giovane donna che, dopo aver causato un incidente mortale, inizia una relazione con il marito della vittima, Giorgio. Questo incontro tra due mondi così diversi offre uno spaccato emozionante della vita e delle sue sfide.
Un’emozione palpabile alla Festa del Cinema
Durante la 19ª edizione della Festa del Cinema di Roma, Rossella Inglese ha condiviso le sue emozioni riguardo alla presentazione del suo film. “Essere qui è davvero emozionante”, ha dichiarato. La regista ha descritto il momento della prova tecnica per la proiezione come uno dei più intensi, sottolineando la bellezza dell’Auditorium della Conciliazione, una location che ha contribuito a rendere l’esperienza ancora più memorabile. “È una bella opportunità e una vetrina importante per il mio lavoro”, ha aggiunto.
Il significato dietro il titolo
Il titolo L’origine del mondo è carico di significato e richiama diverse interpretazioni. Rossella ha spiegato che il titolo trae ispirazione da un celebre dipinto di Courbet e fa riferimento anche alla Genesi cristiana. “Il film esplora un evento catastrofico che cambia i personaggi e crea nuovi equilibri”, ha affermato. Questo approccio narrativo permette di riflettere su come le esperienze traumatiche possano influenzare le relazioni e le scelte di vita.
La chimica tra gli attori
La regista ha lavorato a stretto contatto con i protagonisti, Giorgia Faraoni e Fabrizio Rongione, per creare una sintonia autentica sullo schermo. “Giorgia è molto espansiva e impulsiva, mentre Fabrizio è più introspettivo e calmo”, ha spiegato Rossella. Questa dinamica ha arricchito il film, rendendo le scene di intimità fisica ancora più significative. Per prepararsi a queste scene, la regista ha condotto esercizi di contatto, creando un’atmosfera di fiducia e collaborazione tra gli attori.
Un linguaggio cinematografico innovativo
In un’epoca in cui il linguaggio cinematografico si confronta con nuove tecnologie e supporti, Rossella ha sottolineato l’importanza di mescolare diversi stili. “Il cinema può essere tutto; il mezzo è solo uno strumento per raccontare storie”, ha affermato. La regista ha utilizzato sequenze riprese con un cellulare per affrontare temi contemporanei come il revenge porn, dimostrando che la qualità visiva non è l’unico fattore determinante per un racconto efficace.
La scelta delle location
La scelta delle location ha giocato un ruolo cruciale nel creare l’atmosfera del film. Rossella ha optato per il nord Italia per riflettere il mood malinconico della storia. Nonostante le condizioni climatiche inaspettate, la regista è riuscita a ottenere l’atmosfera desiderata attraverso la fotografia, dimostrando la sua capacità di adattarsi e trovare soluzioni creative.
Influenze cinematografiche
Infine, Rossella ha condiviso le sue influenze cinematografiche, citando registi come Lars von Trier, i Dardenne, Andrea Arnold e Sofia Coppola. Queste influenze hanno contribuito a plasmare il suo stile e la sua visione, rendendo L’origine del mondo un’opera unica e personale. La regista ha anche menzionato come il suo cortometraggio Eva abbia preceduto il lungometraggio, fungendo da esperimento e da ricerca per il suo progetto più ambizioso.