Dal 15 giugno i cinema italiani sono stati riaperti al pubblico. Ormai sono trascorsi più di quattro mesi dalla chiusura per l’emergenza del Covid-19 e da allora tutto è cambiato: molti esercenti falliti, diversi set interrotti e centinaia di film italiani e stranieri rinviati in autunno, spesso a data da destinarsi. Il Cinema è piombato in una crisi senza precedenti, che ha annientato la sua maggior risorsa di guadagno, che per quanto si dibatta sull’incremento vertiginoso dello streaming, sempre rimarrà l’incasso in sala.
I primi commenti di Rutelli
Francesco Rutelli, presidente dell’Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali), in data 15 giugno ha rilasciato i primi commenti a Uno Mattina, ribadendo a grandi linee le preoccupazioni espresse nell’interviste rilasciate nei giorni precedenti sui vari notiziari e programmi di informazione.
Innanzitutto l’ex sindaco di Roma ha sottolineato la gravità della situazione economica del cinema nostrano, con una perdita di oltre 30 milioni di euro, esclusivamente per gli incassi delle 4000 sale italiane. Rutelli afferma anche come molti esercenti dovranno chiudere i battenti (tranne i multisala) e come attualmente solo il 10% di loro potrà permettersi di riaprire. I multisala disponibili al momento sono esclusivamente l’Uci e il The Space.
Rutelli ha continuato il suo intervento incitando gli italiani a tornare in sala per supportare il cinema. Ma non lo ha fatto chiedendo agli spettatori un atto di disinteressato altruismo e ha sottolineato come il 2019 sia stato l’anno più florido per il cinema italiano da quasi un decennio, ribadendo come i nostri film vengano apprezzati anche al di fuori del nostro paese. Il presidente dell’Anica chiede fiducia agli spettatori, così da vincere il disagio e la diffidenza che ci trasciniamo da troppo tempo.
Le norme di sicurezza e il ritorno in sala
“Al cinema si può andare con i propri familiari e congiunti e stare seduti accanto, mantenendo il distanziamento da altri gruppi di persone; non vi è obbligo di indossare la mascherina quando si è in sala; possono essere aperti i punti ristoro all’interno delle strutture cinematografiche“, recita così il DCPM pubblicato il 12 giugno,“privilegiare, se possibile, l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni e di favorire modalità di pagamento elettroniche. Si dovrà inoltre garantire la frequente pulizia e disinfezione di tutti gli ambienti e favorire il ricambio d’aria”.
Le regole sono abbastanza chiare e tutto sommato non si distanziano troppo dai divieti quotidiani, del posto di lavoro o degli esercizi pubblici. Quindi, accogliamo l’invito del Presidente dell’Anica Rutelli e ritorniamo tutti al cinema!