Richard Linklater torna a Cannes con Nouvelle Vague

Richard Linklater torna a Cannes con un film che celebra la Nouvelle Vague e i suoi protagonisti.

A volte, i film non sono solo storie da raccontare, ma vere e proprie dichiarazioni d’amore verso un’epoca, un movimento o un’idea. Questo è esattamente ciò che Richard Linklater ha fatto con il suo nuovo lavoro, *Nouvelle Vague*, presentato in concorso al Festival di Cannes. Insieme ai suoi talentuosi protagonisti, Zoey Deutch, Guillaume Marbeck e Aubry Dullin, il regista americano ha scelto di rendere omaggio a un periodo fondamentale della storia del cinema, quello della Nouvelle Vague.

Il ritorno di Linklater a Cannes

Richard Linklater non è nuovo ai festival di prestigio. Solo pochi mesi fa, infatti, aveva partecipato alla Berlinale con *Blue Moon*. Ma ora, con *Nouvelle Vague*, torna a Cannes dopo ben diciannove anni dalla sua ultima apparizione, quando presentò *Fast Food Nation* e *A Scanner Darkly*. Per Linklater, presentare questo film a Cannes è stata una scelta naturale: “Non c’è luogo migliore per omaggiare un movimento cinematografico come la Nouvelle Vague”, ha dichiarato. E, in effetti, l’atmosfera del festival sembra perfettamente in linea con il messaggio del film.

Un viaggio nostalgico nella storia del cinema

In *Nouvelle Vague*, Zoey Deutch interpreta l’attrice Jean Seberg, mentre Guillaume Marbeck veste i panni di Jean-Luc Godard e Aubry Dullin quelli di Jean-Paul Belmondo. Il film non si limita a ripercorrere le riprese di *Fino all’ultimo respiro*, ma cerca di ricreare l’atmosfera di un’epoca che ha segnato un cambiamento radicale nel panorama cinematografico. Linklater ha voluto trasmettere non solo le immagini, ma anche il sentimento di quel periodo, un tempo di libertà espressiva e creatività fervente.

Un’idea che ha aspettato vent’anni

Quando si parla di creatività, non può mancare un pizzico di pazienza. Linklater ha confessato di aver avuto l’idea di questo progetto per ben vent’anni. All’inizio, la sua preoccupazione era come il pubblico francese avrebbe accolto una visione così intima di figure iconiche come Godard. Tuttavia, l’entusiasmo dei collaboratori e le conversazioni con esperti del settore hanno accresciuto la sua fiducia. “La fase di ricerca è stata non solo interessante, ma anche incredibilmente divertente”, ha aggiunto.

Un cast che respira la Nouvelle Vague

Il processo di selezione del cast è stato meticoloso e ha richiesto quasi un anno. Durante le audizioni e le prove, Linklater ha fatto in modo che gli attori potessero approfondire i personaggi che avrebbero interpretato. Zoey Deutch, per esempio, ha guardato film di Seberg e ha studiato le interviste dell’epoca per catturare il suo modo di parlare. “Era fondamentale per me rappresentarla nel modo più rispettoso possibile”, ha detto Deutch. Questo approccio ha creato un ambiente di rispetto e collaborazione durante le riprese, rendendo tutto più naturale.

La magia dell’improvvisazione

Uno degli aspetti più interessanti della lavorazione di *Nouvelle Vague* è stata la libertà lasciata da Linklater agli attori. Deutch ha sottolineato come il regista abbia incoraggiato l’improvvisazione, creando un dialogo creativo tra il cast e lui stesso. “Sentivo una connessione quasi poetica tra Linklater e Godard. Entrambi condividono la stessa visione di libertà e coinvolgimento nel processo creativo”, ha spiegato. Questa sinergia ha permesso al film di prendere vita in modo organico, con gli attori che si sono sentiti parte integrante della storia che stavano raccontando.

Un legame tra cinema americano e Nouvelle Vague

Linklater ha parlato anche del forte legame tra la scena indie americana e la Nouvelle Vague. “I miei primi film non sono tanto ispirati al movimento francese in termini di stile, quanto alla sua attitudine”, ha affermato. La sua esperienza con *Nouvelle Vague* l’ha riportato a quelle emozioni di insicurezza e di entusiasmo che caratterizzarono i suoi esordi nel mondo del cinema. Questo film non è solo un omaggio; è una celebrazione di tutto ciò che il cinema rappresenta: un viaggio senza fine.

Uno sguardo fiducioso al futuro del cinema

Parlando del futuro del cinema, Linklater si è mostrato ottimista. Nonostante le sfide che l’industria cinematografica sta affrontando, crede fermamente nella nuova generazione di cinefili, che lui chiama “generazione Letterboxd”. Questi giovani non solo vanno al cinema, ma discutono di film, condividono esperienze e creano una comunità vibrante. “Il cinema è come una chiesa”, ha affermato, “deve esistere per sempre”. Anche se ora i film possono essere visti ovunque, il regista continua a realizzarli con l’intento di farli vivere sul grande schermo.

In chiusura della conferenza stampa, Linklater ha dichiarato: “Se fai tanti film, ne puoi fare uno sul fare cinema. *Nouvelle Vague* è il mio”. Le parole di questo regista appassionato risuonano forti e chiare, come un invito a tutti noi a non perdere mai di vista la magia che il cinema può offrire.

Scritto da Staff

Die, My Love: Jennifer Lawrence esplora le ombre della maternità

La maternità e l’arte si intrecciano in Die my love