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La rassegna annuale dedicata alle forme del documentario italiano è tornata, con un focus speciale su Franco Maresco. Inaugurata il 3 ottobre, la quinta edizione di questo evento culturale ha visto come ospite Germano Maccioni, regista del documentario “Steve e il Duca“. Quest’opera esplora il legame tra il jazz e la città di Palermo attraverso la figura di Maresco.
Un documentario che unisce passato e presente
Il film “Steve e il Duca” rappresenta un tributo a due grandi jazzisti, Duke Ellington e Steve Lacy, e si configura come un viaggio emozionante attraverso le strade di Palermo, città che ha segnato esperienze significative per il regista Maresco. Maccioni impiega materiali d’archivio, tra cui il documentario “Noi e il Duca” del 1999, cofirmato da Maresco e Ciprì, per narrare la storica visita di Ellington a Palermo nel 1970. Questo lavoro consente al regista di recuperare anche materiale inedito, come le esibizioni di Lacy nella Chiesa dello Spasimo nel 1999, creando così un mosaico di ricordi e suoni.
La jam session di voci
Maccioni descrive il suo documentario come una jam session di voci, dove Maresco emerge come figura centrale. L’autore ha saputo resistere e mantenere la propria autenticità nel panorama cinematografico italiano. Dopo oltre un decennio di collaborazione, Maccioni ha estratto dalla memoria di Maresco una profonda passione per la musica, che si riflette nel film. Quest’opera è definita dallo stesso Maccioni come “minore ma con tanto cuore”. Secondo il regista, il cinema di Maresco rappresenta un continuo metamorfismo che influenza chi lo guarda.
Un approccio innovativo alla narrazione
Grazie alla profonda conoscenza del repertorio di Maresco, Maccioni ha riadattato le immagini di Cinico Tv, creando un flusso narrativo che alterna momenti di accelerazione e rallentamento. Questa tecnica consente alla musica di Lacy di illuminare il lavoro di Maresco. Maccioni sottolinea: «Ibridare i linguaggi è stata un’esperienza molto gratificante», evidenziando l’importanza del consenso di Maresco nella sua visione creativa. La presenza di Maresco è palpabile in ogni fotogramma; il regista riesce a catturare la sua essenza attraverso la fusione di musica e immagini.
Riflessioni sul naufragio e la vitalità
Durante la creazione del documentario, Maccioni ha percepito l’ombra di una deriva, descritta come un aspetto intrinseco della personalità di Maresco. Tuttavia, in questa visione apocalittica, emerge anche una vitalità disperata, un desiderio di combattere e di continuare a lottare attraverso l’arte. Maccioni osserva che, nonostante il fascino del naufragio, il suo lavoro riflette un futuro artigianale per il cinema, dove la cura dei dettagli e dei contenuti diventerà sempre più fondamentale.
La fruizione cinematografica e il futuro del cinema
Riflettendo sul futuro della fruizione cinematografica, Maccioni sostiene che la sala rimarrà un luogo privilegiato per l’incontro tra appassionati e cineasti. Il cinema è ancora l’esperienza di sedersi al buio e mettersi in discussione, afferma, richiamando l’importanza della condivisione in spazi come Sentieri Selvaggi. La sua volontà di combattere contro l’idea che le nuove generazioni manchino di emotività è evidente nel film, che rappresenta un racconto personale e profondo.
Un incontro di sensibilità
“Steve e il Duca” è un’opera che narra un incontro di sensibilità, documentato in modo quasi piratesco durante i viaggi in auto. Maccioni si propone di superare il sarcasmo protettivo che spesso caratterizza il lavoro di Maresco, cercando di giungere al cuore delle sue esperienze e della sua arte. Questo approccio permette di indagare la complessità della figura di Maresco, evidenziando la sua resilienza e la continua ricerca di identità.
L’evento di apertura ha segnato l’inizio di un nuovo palinsesto autunnale, che include la rassegna Docusfera25. In questa occasione, il regista Maresco dialogherà a distanza con il pubblico il 9 ottobre, in coincidenza con la proiezione del suo lavoro del 1999, Enzo, domani a Palermo!. La rassegna si chiuderà con l’assegnazione dei Premi Sentieri Selvaggi 2025, un momento di celebrazione dedicato al miglior film e alla miglior serie tv italiana. Gli incontri tra i vincitori e il pubblico sono previsti per novembre. Questa edizione è realizzata con il supporto della Direzione generale Cinema e audiovisivo e il patrocinio del Municipio 1 Roma Centro, con ingresso gratuito su prenotazione.