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Al Pacino, uno dei nomi più illustri del cinema, ha costruito la sua carriera in maniera straordinaria negli anni ’70. In questo periodo, ha recitato in otto pellicole che non solo hanno elevato il suo status a quello di icona di Hollywood, ma hanno anche influenzato profondamente il panorama cinematografico dell’epoca. Molti dei suoi lavori di quel decennio sono ancora oggi considerati pietre miliari della settima arte.
La sua abilità di interpretare ruoli complessi e sfumati ha catturato l’attenzione del pubblico e dei critici, portando a riconoscimenti e premi prestigiosi. Si esploreranno i film più significativi di Al Pacino negli anni ’70 e il motivo per cui continuano a rimanere impressi nella memoria collettiva.
Le sfide iniziali: Bobby Deerfield e The Panic in Needle Park
Il primo film che ha segnato una fase cruciale nella carriera di Pacino è stato Bobby Deerfield (1977), diretto da Sydney Pollack. In questo melodramma, l’attore interpreta un pilota di auto che si innamora di una donna gravemente malata. Nonostante la sua performance sia stata apprezzata, il film ha registrato un insuccesso al botteghino, raccogliendo solo 9,3 milioni di dollari. Le critiche sono state miste, con un punteggio di 29% su Rotten Tomatoes, ma Roger Ebert ha descritto il film come una pellicola ben realizzata e ambiziosa.
In precedenza, Pacino aveva già mostrato il suo talento in The Panic in Needle Park (1971), una storia cruda e toccante sulla vita di due tossicodipendenti a Manhattan. Questa interpretazione ha segnato il suo primo ruolo da protagonista e ha ricevuto elogi dalla critica, sebbene non abbia ottenuto riconoscimenti ufficiali. Il film, che affronta temi di dipendenza e amore, ha contribuito a definire il suo stile di recitazione intenso e autentico.
Un viaggio di redenzione: Scarecrow
Due anni dopo The Panic in Needle Park, Pacino ha lavorato nuovamente con Jerry Schatzberg in Scarecrow (1973). Questa pellicola, che combina elementi di commedia e dramma, racconta la storia di due uomini opposti che intraprendono un viaggio attraverso gli Stati Uniti. La chimica tra Pacino e Gene Hackman ha reso il film memorabile, con recensioni positive che hanno elogiato le loro performance. Roger Ebert ha paragonato il film a classici come Of Mice and Men e Midnight Cowboy, sottolineando l’abilità degli attori di elevare la narrazione.
I trionfi: Serpico e Il Padrino
Il 1973 ha segnato un punto di svolta nella carriera di Pacino con l’uscita di Serpico, un film diretto da Sidney Lumet. Pacino interpreta il detective Frank Serpico, un whistleblower che combatte la corruzione all’interno della polizia di New York. La sua performance intensa ha conquistato il pubblico e la critica, portando a una nomination agli Oscar e vincendo un Golden Globe. Serpico è stato riconosciuto come uno dei film più ispiratori di tutti i tempi, posizionandosi tra le opere più significative della sua carriera.
Successivamente, nel 1975, Pacino ha raggiunto l’apice della fama con Dog Day Afternoon, un film basato su una storia vera di un rapinatore di banca. La sua interpretazione del disperato Sonny Wortzik ha catturato l’attenzione del pubblico, rendendo il film uno dei blockbuster dell’anno. Con frasi iconiche come “Attica! Attica!”, Pacino ha dimostrato la sua capacità di portare il pubblico a sostenere anche i personaggi più controversi.
Il capolavoro della trilogia: Il Padrino
Nessuna rassegna dei film di Al Pacino negli anni ’70 sarebbe completa senza menzionare Il Padrino (1972) e il suo seguito Il Padrino – Parte II (1974). Nel primo film, Pacino interpreta Michael Corleone, il figlio riluttante di un potente boss mafioso. La sua trasformazione da giovane innocente a spietato leader mafioso ha reso la sua performance leggendaria. Il film ha incassato oltre 133 milioni di dollari e ha vinto tre Oscar, cementando la reputazione di Pacino come uno dei più grandi attori della sua generazione.
La continuazione della saga con Il Padrino – Parte II ha ulteriormente approfondito il tormento di Michael, guadagnando sette premi Oscar. Pacino ha ricevuto la sua seconda nomination come miglior attore, rendendo il film un punto di riferimento nella storia del cinema. La sua interpretazione è stata cruciale per il successo della trilogia e ha consolidato il suo status di icona.