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Susan Seidelman ha tracciato un cammino significativo nel panorama cinematografico a partire dagli anni ’70, un periodo in cui le donne dietro la macchina da presa erano una rarità. La sua determinazione e passione l’hanno portata a diventare una figura di spicco nell’industria cinematografica, creando opere che hanno segnato un’epoca.
Tra i suoi lavori più celebri si annoverano titoli iconici come Cercasi Susan disperatamente (1985), che sarà celebrato al Festival del Cinema di Roma per il suo quarantennale, e il film provocatorio She Devil – Lei, il Diavolo (1989). Inoltre, il suo contributo alla serie di successo Sex & the City (1998) ha influenzato la rappresentazione delle donne nei media.
Riflessioni su un anniversario importante
In occasione del quarantesimo anniversario di Cercasi Susan disperatamente, il regista Seidelman ha condiviso le sue impressioni sul film. Ha espresso sorpresa nel constatare che, a distanza di decenni, il film continua a risuonare con il pubblico di tutte le età. “Non avrei mai immaginato che il film avesse un impatto così duraturo,” ha dichiarato, evidenziando l’apprezzamento di spettatori sia di 20-30 anni che di 60-70 anni. Questa sorprendente risposta del pubblico dimostra la capacità del film di trascendere il tempo.
Le ispirazioni italiane
Seidelman ha rivelato che molte delle sue influenze provengono dall’Italia, in particolare da registe come Lina Wertmüller. Negli anni ’70, quando il panorama cinematografico statunitense era dominato da uomini, Wertmüller ha rappresentato una figura innovativa. “Era incredibile vedere una donna creare film così rapidamente e con un messaggio così forte,” ha affermato Seidelman. Questo ha aperto la strada per le aspiranti registe che sono seguite.
La nascita di una regista
Seidelman ha avviato la sua carriera nel cinema in modo piuttosto spontaneo. Inizialmente interessata al mondo della moda, ha scoperto la sua vera vocazione nel cinema. “Non avevo idea di quanto fosse difficile essere una donna regista negli anni ’70,” ha confessato, sottolineando come il suo approccio naïf l’abbia spinta a perseguire i suoi sogni senza timori.
Il debutto con Smithereens
Il primo lungometraggio, Smithereens (1982), ha rappresentato una pietra miliare, diventando il primo film indipendente statunitense a partecipare al Festival di Cannes. Insieme a un gruppo di amici della scuola di cinema, Seidelman ha raccontato storie di personaggi che riflettevano la vita vibrante di New York. “Eravamo completamente ignari del mondo dei festival,” ha commentato, sottolineando la spontaneità del progetto.
Il femminismo nel lavoro di Seidelman
Seidelman è frequentemente definita una regista femminista, nota per la rappresentazione di personaggi complessi e sfaccettati. Ha sottolineato come il suo operato sia stato influenzato dal movimento femminista degli anni ’70, che le ha offerto nuove prospettive sulle possibilità per le donne. “Ho sempre voluto raccontare storie di donne forti e imperfette,” ha dichiarato, evidenziando come la protagonista del film Cercasi Susan disperatamente incarni una ricerca di identità.
Collaborazioni memorabili
La regista ha discusso del suo rapporto di lavoro con attrici come Rosanna Arquette e Madonna nel film. Arquette era già coinvolta nel progetto, mentre Madonna ha raggiunto un livello di fama inaspettato durante le riprese. “Era difficile per Rosanna accettare che il film venisse etichettato come quello di Madonna,” ha dichiarato Seidelman, descrivendo la dinamica complessa sul set.
Progetti recenti e futuro
Negli anni recenti, Seidelman ha continuato a esplorare temi significativi nei suoi film, come la ricerca dell’identità e l’emancipazione femminile. Il cinema è cambiato drasticamente, ha affermato, notando l’avvento delle piattaforme di streaming e l’evoluzione della fruizione cinematografica. Spero di continuare a raccontare storie che abbiano un impatto, ha aggiunto, parlando dei suoi progetti futuri e dell’importanza di mantenere viva l’esperienza della visione collettiva nelle sale.