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Quando si parla di cinema italiano contemporaneo, è raro imbattersi in opere che riescono a catturare l’essenza dell’adolescenza e delle sue sfide come fa “Il mio compleanno”. Questo film d’esordio del regista Christian Filippi offre uno sguardo profondo e toccante sulla vita di Riccardino, un quasi diciottenne che si confronta con una madre complessa e una realtà difficile. Non è solo un racconto di crescita, ma un viaggio emotivo che riesce a mescolare lirismo e cruda realtà.
La trama di “Il mio compleanno”
Riccardino, protagonista della storia, si trova in una situazione di crisi, tanto da minacciare di suicidarsi. Ma, come spesso accade nella vita, questo gesto estremo si rivela più un grido d’aiuto che un vero desiderio di morte. Vive in una casa-famiglia e ha visto sua madre solo cinque volte negli ultimi quattro anni. L’approccio di Filippi è audace: mette in scena un giovane che, pur immerso nel dolore e nella confusione, cerca disperatamente di fare i conti con un legame materno che lo affligge. La sua decisione di scappare dall’istituto per cercare di liberare la madre da una clinica psichiatrica porta a un incontro tanto atteso quanto complesso. Ma può un abbraccio risolvere anni di assenza e sofferenza?
I temi del film
“Il mio compleanno” non è solo una storia di fuga, ma affronta temi universali come l’amore, la libertà e il diritto di sbagliare. Riccardino, interpretato magistralmente da Zackary Delmas, vive un conflitto interiore che molti di noi possono comprendere: il desiderio di libertà contro l’obbligo di affrontare una realtà insopportabile. La regia di Filippi riesce a trasmettere questa tensione attraverso una narrazione sincera e coinvolgente, evitando il sensazionalismo e permettendo al pubblico di empatizzare con il protagonista. Ma non solo, il film ci invita a riflettere su cosa significhi davvero amare qualcuno che ha bisogno di aiuto, e su come, a volte, l’amore possa essere doloroso.
Performance e regia
La performance di Zackary Delmas è il fulcro del film: la sua interpretazione è carica di emozioni, passando con maestria da momenti di pura ribellione a attimi di vulnerabilità. La direzione di Christian Filippi si distingue per la capacità di mantenere un equilibrio tra il drammatico e il quotidiano. I dialoghi, ricchi di naturalezza, rendono i personaggi credibili e vicini. A questo proposito, è interessante notare come i dialoghi siano costruiti con un linguaggio giovanile, che riflette la realtà di molti adolescenti. Ricordo quando, da ragazzo, mi ritrovai a parlare con i miei amici in modo simile, cercando di esprimere sentimenti difficili. È proprio questa autenticità che rende il film così potente.
Un’analisi finale
“Il mio compleanno” è più di un semplice film: è un’esperienza che ci invita a entrare nel mondo di Riccardino, a sentirne le ansie e le speranze. La regia e la sceneggiatura riescono a trattare argomenti delicati senza cadere nel melodrammatico, lasciando spazio alla crescita personale del protagonista. E, personalmente, ritengo che questo sia uno dei punti di forza del film. Non è solo un racconto di vita, ma una riflessione su come, a diciott’anni, si sia già in grado di prendere decisioni che plasmeranno il nostro futuro. Chi non ha mai vissuto un momento simile, in cui la libertà di scegliere ci si presenta come una benedizione ma anche come una maledizione?
Regia: Christian Filippi
Interpreti: Zackary Delmas, Silvia D’Amico, Giulia Galassi, Simone Liberati, Federico Pacifici, Nicolò Medori, Carlo De Ruggieri
Distribuzione: Cattive Produzioni
Durata: 90′
Origine: Italia, 2024