Il ritorno di Kelly Reichardt con The Mastermind a Cannes

Kelly Reichardt presenta The Mastermind a Cannes, un film che esplora la vita di uomini e donne comuni.

La regista Kelly Reichardt è tornata sulla Croisette con il suo nuovo film, *The Mastermind*, un’opera che affronta temi di grande profondità attraverso la lente di personaggi comuni. In questo terzo appuntamento a Cannes, dopo *Wendy and Lucy* e *Showing Up*, Reichardt dimostra ancora una volta la sua abilità nel raccontare storie di vita quotidiana, immerse in contesti che sfidano le aspettative. Con una visione che si rifà ai grandi del cinema, come Jean Pierre Melville, la regista ha saputo catturare l’attenzione del pubblico e della critica.

Il valore della semplicità nei personaggi

Durante la presentazione, gli attori Josh O’Connor e John Magaro hanno condiviso le loro esperienze sul set. Magaro, che ha già collaborato con Reichardt in precedenti lavori, ha elogiato la capacità della regista di ritrarre la *normalità* in modi che risultano toccanti e autentici. “I suoi personaggi sono persone che potremmo incontrare nella vita di tutti i giorni”, ha detto Magaro. “Questa semplicità rende il film non solo bello da guardare, ma anche profondamente incisivo.” O’Connor ha aggiunto che *The Mastermind* racconta storie di *persone normali in situazioni straordinarie*, un tema che risuona particolarmente in un’epoca in cui il pubblico cerca autenticità e connessione.

Un protagonista in cerca di se stesso

O’Connor ha anche rivelato di come il suo personaggio affronti aspettative elevate e il peso del privilegio maschile. “Il mio personaggio è intrappolato in una sorta di realtà distorta, dove crede di meritare di più, ma alla fine si rende conto che le sue aspirazioni sono più illusioni che realtà”, ha spiegato. Questo aspetto del film si inserisce perfettamente nel contesto attuale, in cui si sta assistendo a una trasformazione nei modelli maschili e nelle loro rappresentazioni cinematografiche. È un riflesso di come la società stia evolvendo, e di come il cinema possa essere un veicolo per esplorare queste dinamiche.”

Riflessioni sul cinema e il genere

Reichardt ha dedicato parte della sua conversazione a discutere il genere del suo film e il suo approccio alla narrazione. “Esiste una tradizione di protagonisti maschili, spesso rappresentati come eroi problematici, ma io sono interessata a smantellare questi archetipi”, ha affermato. La regista ha parlato della sua volontà di esplorare come le convenzioni del genere possano essere rivisitate, specialmente quando il piano del personaggio principale, Mooney, va in frantumi. “Il genere diventa meno importante quando i personaggi sono così umani e reali”, ha aggiunto, sottolineando che la vera bellezza del cinema sta nella sua capacità di riflettere la complessità della vita.”

Un’ode al cinema e alle sue sfide

In chiusura, Reichardt ha descritto *The Mastermind* come un’ode a un certo tipo di cinema, quello che celebra la vita quotidiana. “Amo la nuova ondata di film a Hollywood, ma spesso rimangono ancorati a narrazioni maschili. Con questo film, voglio esplorare storie che parlano di esperienze universali e, in un certo senso, di resistenza”. La regista ha saputo, ancora una volta, toccare le corde giuste per coinvolgere il pubblico, portando alla ribalta questioni attuali attraverso la lente del cinema.

Scritto da Staff

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