La Freedom Now Suite di Max Roach: come il jazz affronta la crisi dei valori nel 2025

Scoprite come due artisti Grammy rielaborano un capolavoro del jazz per un'epoca di crisi.

Nel bel mezzo di una crisi di valori che sembra colpire il mondo intero, ecco che la musica si erge come un faro di speranza. Terri Lyne Carrington e Christie Dashiell, due nomi di spicco della scena jazz, si prendono l’onore e l’onere di riproporre la storica Freedom Now Suite di Max Roach, un’opera che, a prima vista, potrebbe sembrare solo un pezzo da museo. Ma, ahimè, si sbaglia di grosso! Questo rifacimento non è solo un tributo; è una provocazione, un grido disperato contro l’indifferenza contemporanea. Siamo davvero così lontani da quel 1961?

Una tempesta di suoni e significati

Immaginate di immergervi in una sonorità che mescola jazz, soul e rap, tutto condito con una spruzzata di funk e una dose massiccia di storie di lotta. La Freedom Now Suite, in origine concepita per commemorare gli afroamericani e le loro battaglie per i diritti civili, si ritrova oggi a fare i conti con un’America che non è poi così cambiata. La bravura di Carrington e Dashiell è indiscutibile, ma non è solo la loro tecnica a brillare: è l’intenzione, è quel pizzico di audacia che fa la differenza. Volete una prova? Ascoltate e fatevi travolgere dalla potenza delle parole e delle note. Ma non aspettatevi di sentirvi a vostro agio, perché questa musica è un colpo al cuore, un pugno nello stomaco.

Il messaggio rimane vivo

Il fatto che due donne siano le artefici di questo progetto non è solo una coincidenza. No, è una chiara dichiarazione: la lotta per i diritti civili non è solo un problema razziale, ma anche di genere. E mentre ascoltiamo le vibrazioni di strumenti come le percussioni caraibiche e il neo-jazz, ci rendiamo conto che la musica non è solo intrattenimento. È un arma, un modo per risvegliare le coscienze. E chi se ne frega se non vi piace? La storia parla chiaro, e l’assenza di una reazione è già una risposta.

La formazione d’eccezione

Il cast di musicisti che accompagna Carrington e Dashiell è un vero e proprio sogno: Weedie Braimah, Milena Casado, Morgan Guerin e altri nomi che brillano come stelle nel firmamento musicale. Ma la presenza di Julian Priester, l’unico superstite della registrazione originale, è un elemento di grande significato. È come se il passato e il presente si unissero in un abbraccio. Ma cosa faremmo senza questa connessione? La risposta è semplice: perderemmo l’anima di questa musica che ci parla, che grida, che ci provoca.

Un futuro incerto ma carico di speranza

We Insist 2025 non è solo un album; è un manifesto. Un avviso che ci ricorda che la lotta contro ogni tipo di discriminazione è tutt’altro che finita. E mentre il mondo affronta nuove sfide, questa musica potrebbe benissimo diventare la colonna sonora delle manifestazioni odierne. Ma vi chiedo: siete pronti a lottare, o preferite restare seduti in silenzio, come tanti pesci in un acquario? È ora che la musica diventi il vostro grido di battaglia.

Un tributo che non si ferma

In un’epoca in cui i messaggi sembrano confusi e le lotte sembrano disperate, la Freedom Now Suite ci ricorda che la musica può ancora essere un potente strumento di cambiamento. Carrington e Dashiell non solo rielaborano un classico, ma lo ricaricano, lo ripuliscono e lo rendono pertinente. E se non vi interessa? Beh, vi perderete una delle più belle lezioni di storia e resilienza. La scelta è vostra: restare nella vostra bolla di indifferenza o aprire le orecchie e il cuore a qualcosa di più grande.

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