Robert De Niro critica Trump al festival di Cannes

De Niro torna a criticare Trump, paragonandolo a Travis Bickle, durante il festival di Cannes.

Quando Robert De Niro prende la parola, non ci si può aspettare nulla di meno che una valanga di emozioni e opinioni forti. Quella sera, sul palcoscenico del 78° Festival di Cannes, l’attore ha colto l’occasione per esprimere la sua ferma opposizione a Donald Trump, definendolo “ignorante” e paragonandolo a un personaggio iconico come Travis Bickle, protagonista di “Taxi Driver”. Ma come mai De Niro continua a riprendere questa similitudine? È un modo per sottolineare il suo disappunto che si protrae da anni, una sorta di battaglia personale contro quello che percepisce come un pericolo per la democrazia?

Il discorso al festival di Cannes

Durante la cerimonia di premiazione per la Palma d’Oro alla carriera, De Niro ha ribadito il suo punto di vista su Trump, un tema che non è nuovo per lui. Già nel 2016, per la prima volta, l’attore aveva espresso la sua avversione nei confronti del tycoon, accusandolo di essere “fuori di testa”. Da quel momento in poi, i suoi attacchi non si sono placati, anzi, si sono intensificati. Infatti, nel suo discorso recente, ha affermato: “Trump è un presidente ignorante che ha tagliato i fondi per le discipline umanistiche e per l’istruzione superiore”. La frustrazione di De Niro è palpabile e il suo richiamo alla responsabilità collettiva è un chiaro segnale di quanto l’arte possa essere vista come una forma di resistenza.

La figura di Travis Bickle

Il rimando a Travis Bickle non è casuale. Questo personaggio, simbolo di una società in crisi, rappresenta un’analogia potente per De Niro, che sembra vedere in Trump un riflesso distorto di quell’eroe tragico. E chi non ricorda le sue parole nel 2020, quando De Niro si era detto sollevato dalla vittoria di Joe Biden? Tuttavia, con Trump nuovamente al centro della scena, l’attore si è trovato costretto a riaffermare il suo disprezzo, quasi come se stesse combattendo una battaglia senza tempo.

Arte e libertà

Ma non si è fermato qui. De Niro ha anche parlato dell’importanza dell’arte nei tempi difficili, sottolineando come essa possa unire e difendere la libertà. “L’arte cerca la libertà. Unisce le persone, include la diversità. Ecco perché rappresentiamo una minaccia per gli autocrati e i fascisti del mondo”. Questa affermazione risuona come un grido d’allerta, una chiamata all’azione per tutti coloro che credono nella democrazia e nella libertà di espressione. “Dobbiamo agire oggi, immediatamente, senza violenza, ma con passione, con determinazione!” ha esclamato, un appello che è difficile ignorare.

Il ruolo del cinema nella società

De Niro non è solo un attore; è anche un portavoce di una visione più ampia sul ruolo del cinema nella società. Ha parlato di come il settore cinematografico possa contribuire a plasmare le opinioni pubbliche e a stimolare il dibattito. “In ballo c’è la democrazia e la difesa della libertà” ha avvertito, richiamando l’attenzione su quanto sia essenziale per gli artisti e gli intellettuali farsi sentire. Questo è un tema caldo, soprattutto in un’epoca in cui le libertà civili sono sempre più minacciate.

Zero Day: un ruolo simbolico

Recentemente, De Niro ha recitato in una serie dal titolo “Zero Day”, in cui interpreta un ex presidente degli Stati Uniti, un personaggio che viene richiamato per affrontare una crisi. Curioso, vero? Qui, De Niro incarna una figura che contrasta con quella di Trump, un prototipo di leader responsabile, capace di affrontare le sfide. Non è solo un ruolo; è un modo per esplorare le dinamiche del potere e le sue implicazioni. Chi non si sarebbe mai aspettato di vedere De Niro nei panni di un presidente ideale?

In questo contesto, la sua critica a Trump non è solo una questione personale, ma diventa un simbolo di una lotta più grande. È una battaglia per la verità, per la giustizia e per un futuro in cui l’arte e la libertà possano prosperare senza ostacoli. E, come molti sanno, il cinema ha il potere di cambiare le cose, di farci riflettere e, chissà, di ispirare una generazione a lottare per ciò che è giusto. E chi lo sa? Magari un giorno, vedremo un presidente in grado di rappresentare realmente il popolo, in tutte le sue diversità e sfaccettature.

Scritto da Staff

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