UnArchive Found Footage Fest: un viaggio tra passato e presente a Roma

UnArchive Fest torna a Roma con opere e installazioni che esplorano la creatività nel riuso delle immagini.

Immagina di passeggiare per le strade di Roma e di imbatterti in un festival che non si limita a proiettare film, ma rigenera e trasforma il concetto stesso di archiviazione. Ecco cosa offre la terza edizione del UnArchive Found Footage Fest, che si tiene nella capitale dal 27 maggio al 1 giugno. Diretto dalla talentuosa Alina Marazzi e dal maestro Marco Bertozzi, il festival promette di essere un’esperienza coinvolgente e innovativa, un vero e proprio viaggio nel mondo del riuso creativo delle immagini d’archivio.

Il tema di quest’edizione: rigenerazione e innovazione

Quest’anno, la rassegna si ispira ai concetti di rigenerazione e innovazione, riflettendo su come l’arte possa trarre nuova vita da materiali esistenti. UnArchive non è solo un festival, ma un organismo vivente che evolve, abbracciando l’idea che ogni archivio racconta una storia e può ispirare nuove narrazioni. Le location scelte per il festival, dal Cinema Intrastevere all’Auditorium Parco della Musica, si trasformano in spazi di dialogo e scambio culturale, dove ogni opera è una fioritura artistica.

Il Concorso Internazionale: opere da scoprire

Il cuore pulsante di UnArchive è il Concorso Internazionale, dove venti opere recenti, dieci lungometraggi e dieci cortometraggi, si sfidano per il riconoscimento. Tra i lungometraggi, troviamo Trains di Macie J. Drygas, un’interpretazione della ricerca identitaria in I’m Not Everything I Want to Be di Klára Tasovská, e l’ode al cinema perduto delle Filippine con Nitrate di Khavn. Anche opere come A Fidai Film di Kamal Al Jafari, che esplora la memoria palestinese, e My Armenian Phantoms di Tamara Stepanyan sulla diaspora armena, ci guidano in riflessioni profonde. Ogni film, un tassello di un mosaico che racconta storie di ieri, ma anche di oggi.

Eventi speciali e ospiti d’eccezione

Il festival non si limita a proiezioni, ma offre eventi speciali di grande rilevanza. Tra gli ospiti più attesi c’è Bill Morrison, con il suo cineconcerto Darker, realizzato insieme al premio Oscar David Lang. Questo evento sarà un’esperienza sensoriale unica, dove la musica incontra le immagini in movimento, creando un’atmosfera quasi magica. Inoltre, un omaggio ad Andrei Ujică, con il suo film Twst – Things We Said Today, arricchisce ulteriormente il programma, insieme a una masterclass che approfondirà il suo lavoro, moderata dal critico Emiliano Morreale.

Il found footage come arte

Uno degli aspetti più affascinanti di UnArchive è la sezione Best of Fest, che presenta una selezione di opere acclamate a livello internazionale. Un omaggio particolare va a Ken Jacobs, maestro del cinema d’avanguardia, che porterà in Italia due dei suoi lavori più significativi. La sezione Expanded ci porterà al di fuori delle sale cinematografiche, con installazioni artistiche che invaderanno gli spazi urbani e naturali, portando il found footage in contesti inaspettati e stimolanti.

Riflessioni sul passato e sul futuro

Il festival non è solo una celebrazione del cinema, ma un momento di riflessione su come la memoria e l’archiviazione possano influenzare il nostro presente e futuro. Con il progetto La Liberazione, realizzato in collaborazione con Home Movies, si racconta la caduta del fascismo attraverso immagini amatoriali. Una storia che, come molte sanno, continua a influenzare le nostre vite. Inoltre, la nuova rassegna Riuso di classe, dedicata a opere universitarie da autori under 35, sottolinea l’importanza di dare voce alle nuove generazioni di cineasti.

Un festival da non perdere

Concludendo, il UnArchive Found Footage Fest si preannuncia come un evento imperdibile per gli amanti del cinema e per chi è curioso di esplorare come le immagini possano essere riutilizzate e reinterpretate in modi sorprendenti. La chiusura del festival il 1° giugno con l’opera di Edgar Reitz, Subject: Filmmaking, promette di lasciare un segno indelebile nei cuori e nelle menti di tutti i partecipanti. Un festival che non solo celebra il passato, ma invita a guardare al futuro con occhi nuovi, in un eterno ciclo di innovazione e creatività.

Scritto da Staff

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