La trama fenicia: un viaggio nel cuore oscuro di Wes Anderson

Wes Anderson torna con La trama fenicia, un film avvolto nel mistero e nella complessità delle relazioni familiari.

Wes Anderson ha presentato a Cannes il suo nuovo film, La trama fenicia, un’opera che si addentra in tematiche profonde come la famiglia, il potere e la trasformazione interiore. Con una regia caratteristica e uno stile inconfondibile, Anderson ha creato una pellicola che si distingue per la sua intensità e malinconia, promettendo di catturare l’attenzione degli appassionati di cinema.

Un cast stellare e una trama avvincente

La trama fenicia è ambientato in una nazione immaginaria, la Grande Fenicia Indipendente, che ricorda un’Europa parallela degli anni ’50. Al centro della narrazione troviamo Zsa-zsa Korda, interpretato da Benicio Del Toro, un magnate industriale sopravvissuto a numerosi attentati. La sua eredità viene messa in discussione quando decide di nominare come sua erede la figlia perduta, Liesl, una suora con tendenze autodistruttive. Le condizioni che Zsa-zsa impone sono chiare: se Liesl vorrà succedergli, dovrà farlo secondo le sue regole.

La conferenza stampa ha visto un cast di stelle, tra cui Mia Threapleton, Michael Cera e Benedict Cumberbatch, che hanno portato la loro esperienza e la loro personalità sul set. Anderson ha rivelato che l’idea per La trama fenicia è nata anni fa, ispirata da un’immagine di Del Toro, e si è evoluta in una riflessione sull’eredità e il fallimento dei sogni.

Un inizio che cattura

Il film si apre con una scena che incarna la filosofia visiva di Anderson: Zsa-zsa immerso in una vasca da bagno, circondato da infermiere che si muovono in un balletto coreografico. Questo momento è stato girato a 120 fotogrammi al secondo, creando un effetto visivo di grande impatto. “Il risultato finale è frutto di sorprese e incidenti felici”, ha dichiarato Anderson, rivelando che la scena è stata in parte il risultato di un errore tecnico. “È diventato giusto. È diventato il film”.

Benicio Del Toro ha poi aggiunto con un sorriso: “Ho passato ore nella vasca, cercando la perfezione. È un’esperienza che ti trasporta in un altro mondo”. Questo approccio meticoloso nella realizzazione è uno dei tratti distintivi del cinema di Anderson, che riesce a mescolare il calcolo con l’imprevisto.

Tematiche profonde e relazioni complesse

Se a prima vista La trama fenicia potrebbe sembrare un’opera leggera, sotto la superficie si celano tematiche più cupe. La relazione tra Zsa-zsa e Liesl è centrale, riflettendo il desiderio del padre di riallacciare i legami familiari, mentre il suo passato lo perseguita. Anderson ha condiviso un aneddoto personale, raccontando di come la storia sia ispirata da un episodio della vita della moglie, in cui il padre le mostrò scatole di progetti, lasciando un messaggio profondo.

“Roman Coppola ed io volevamo scrivere qualcosa di oscuro, ma la storia ci ha portato verso il tema della famiglia, della morte e della fragilità umana”, ha spiegato il regista. Questa evoluzione narrativa è ciò che rende La trama fenicia non solo un film visivamente straordinario, ma anche emotivamente risonante.

Innovazione e tradizione nel cinema di Anderson

Una delle novità di questo film è l’uso della camera a mano, una scelta rara nel suo repertorio. Questa decisione permette di avvicinarsi alla vulnerabilità dei personaggi, conferendo una sensazione di immediatezza e autenticità. “Ogni film sembra che lo faccia per la prima volta – è come se il progetto avesse una vita propria”, ha aggiunto Anderson, rivelando il suo approccio artistico unico.

La musica, elemento fondamentale nei suoi lavori, è stata concepita con un approccio di intuizione, dove molteplici variabili interagiscono per creare un’esperienza sensoriale completa. “Non sappiamo mai esattamente come combacerà, ma quando qualcosa funziona, si sente che è diventato umano”, ha commentato.

Prospettive future e anticipazioni

Alla fine della conferenza, Anderson ha svelato di essere già al lavoro su un nuovo progetto con Roman Coppola e Richard Ayoade, senza rivelare ulteriori dettagli. “È un film piuttosto cupo”, ha detto, lasciando il pubblico con una sensazione di attesa e curiosità.

Con La trama fenicia, Wes Anderson continua a dimostrare la sua abilità nel mescolare stili visivi unici con narrazioni profonde e complesse. Ciò che emerge è un’opera che invita alla riflessione, un viaggio tra la bellezza e l’oscurità dell’esistenza. Non resta che attendere di vedere come evolverà il suo prossimo lavoro, che promette di essere altrettanto intrigante.

Scritto da Staff

Inseguendo l’uomo nero: il thriller di Richard Chizmar

UnArchive Found Footage Fest: un viaggio tra passato e presente a Roma