Bugiardo seriale, la nuova commedia di Olivier Baroux

Il bugiardo compulsivo Jérôme viene colpito da una maledizione che rende reali tutte le menzogne che ha raccontato.

Il regista francese Olivier Baroux porta nelle sale Bugiardo Seriale, una commedia leggera sulle menzogne e sulle conseguenze a cui queste possono portare. Al cinema dal 31 agosto.

Bugiardo Seriale, di Olivier Baroux: la trama

Jérôme (Tarek Boudali) è un bugiardo compulsivo. Non riesce a frenare il suo bisogno di mentire, anche nelle occasioni più ordinarie, per questo i suoi cari non sono più disposti a sopportare questo sua atteggiamento. Il protagonista sarà costretto a redimersi nel momento in cui verrà colpito da una maledizione per la quale tutte le sue menzogne diventeranno improvvisamente realtà.

Un Bugiardo Bugiardo francese

Impossibile non fare il paragone con Bugiardo Bugiardo (Tom Shadyac, 1997): la commedia americana si reggeva saldamente sull’interpretazione di Jim Carrey, tipicamente sopra le righe, ma sempre credibile. In questo caso, Tarek Boudali, nello stesso ruolo, non convince appieno. Il suo perenne sorriso, lo sguardo ingenuo e quasi innocente non riescono a trasmettere la stessa carica comica al film di Baroux. Bugiardo Seriale, infatti, con il suo umorismo tipicamente francese, intrattiene, ma non risulta propriamente divertente. Le bugie del protagonista non risultano comicamente molto efficaci, si limitano a strappare un superficiale sorriso.

Affrontare le conseguenze delle proprie azioni

Scritto e diretto da Olivier Baroux, il film è essenzialmente una riflessione dai toni estremamente leggeri sulle conseguenze che possono derivare dalle bugie.

Alla base della commedia c’è, infatti, l’idea di mostrare in maniera iperbolica il percorso di un uomo che non vuole prendersi la responsabilità del proprio atteggiamento. Jérôme è rimasto bloccato all’infanzia, alla soddisfazione che ha provato quando ha detto la sua prima bugia. Messo di fronte al materializzarsi delle sue menzogne, sarà costretto a crescere.

Scritto da Sofia Granata

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