Il film “Toni” di Anna Negri: un emozionante viaggio tra passato e presente

Un viaggio emozionale che esplora il profondo legame tra Anna Negri e suo padre, Toni, attraverso il suo ultimo film. Scopri come questa narrazione cinematografica tocca temi universali di amore, memoria e connessione familiare.

Nell’ambito della prima serata del festival Archivio Aperto a Bologna, si è tenuto un incontro con la regista Anna Negri, che ha presentato il suo ultimo lavoro cinematografico intitolato Toni, mio padre. Questo film, che ha aperto il festival organizzato dalla Fondazione Home Movies, rappresenta un’esplorazione profonda e personale della sua relazione con il padre, Toni Negri, noto filosofo e figura di spicco nel panorama politico italiano.

Il film è stato precedentemente proiettato durante le Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia, dove ha riscosso un notevole interesse. Sarà disponibile nei cinema il 10, 11 e 12 novembre come evento speciale, offrendo al pubblico una visione unica di un legame familiare complesso e significativo.

Il passaggio dalla pagina allo schermo

Nella nostra conversazione, Anna ha rivelato come il suo film si colleghi al libro che ha scritto anni fa, Con un piede impigliato nella storia. Inizialmente, l’opera era un monologo che rifletteva il punto di vista di una giovane ragazza. La regista ha dedicato anni allo studio del linguaggio e, quando ha deciso di trasformare il suo scritto in un film, si è trovata di fronte a diverse sfide. Toni, mio padre ha quindi preso forma come un dialogo, una sorta di confronto tra passato e presente, tra padre e figlia.

Un approccio intimo

Durante la lavorazione, Negri ha compreso che non poteva rimanere una semplice osservatrice. La sua intenzione iniziale era di restare dietro la macchina da presa, ma ha poi sentito il bisogno di mettersi in gioco, creando un’interazione autentica con il padre. Questo ha trasformato le riprese in un flusso di conversazioni, che oscillavano tra momenti di intimità e scontri. La regista ha spiegato come questo approccio le abbia permesso di catturare la vera essenza della loro relazione.

Traumi personali e collettivi

Uno degli aspetti centrali del film è il modo in cui affronta sia il trauma individuale che quello collettivo. Negri ha chiarito che le sue esperienze non possono essere separate dal contesto storico e sociale in cui viveva. La sua vita rappresenta, in un certo senso, l’emblema di una generazione che ha vissuto eventi storici significativi e spiazzanti.

La questione femminista

Un tema che emerge con forza è quello dello sguardo femminista. Anna ha notato come il rapporto con il padre rappresentasse anche una riflessione più ampia sul patriarcato e sulle dinamiche di genere. Il film non solo esplora il legame padre-figlia, ma invita anche a riconsiderare il femminismo all’interno di un contesto politico più ampio, suggerendo che il personale è intrinsecamente politico.

Riflessi di una generazione

Nel film, un momento significativo è rappresentato dalla cena in famiglia, dove entra in gioco una nuova generazione. Il figlio di Anna, Luca, diventa testimone di un dialogo che si ripete, con il padre che riconosce nel comportamento della figlia le stesse dinamiche che lei aveva con il suo. Questa scena, pur con toni leggeri, sottolinea come certe questioni familiari e generazionali si ripresentano nel tempo.

Infine, Negri ha condiviso la sua connessione emotiva con Venezia, la città in cui ha girato il film e dove è nata. La scelta di ambientare la sua opera in un luogo così carico di significato personale ha aggiunto un ulteriore strato di profondità alla narrazione.

Nel contesto storico attuale, parole come comunismo e impegno politico assumono significati variabili e spesso controversi. Anna ha espresso il desiderio di offrire una testimonianza su come le idee politiche e le esperienze di vita di persone come suo padre possano ancora risuonare nel presente, invitando il pubblico a riflettere e a trarre le proprie conclusioni.




Scritto da Staff

Guida alla pasta fresca: tradizione e tecniche per un piatto perfetto

Il sequestro dell’Achille Lauro a Sigonella: una crisi internazionale che ha segnato la storia