Il mistero del Natale nella villa di Wilfred Butler: Scopri i segreti nascosti

Silent Night, Bloody Night trasforma il Natale in un incubo inquietante, offrendo un'esperienza cinematografica unica che unisce la festività e l'orrore.

Negli anni cinquanta, un tragico incidente avvolge nel mistero la morte di Wilfred Butler, proprietario di una maestosa villa. Questa casa, carica di storia e segreti, viene ereditata dal nipote Jeffrey, il quale, dopo un lungo periodo di riflessione, decide di metterla in vendita.

Siamo ora nel 1970, e Jeffrey incarica John Carter di trovare un acquirente il prima possibile.

La cittadina che circonda la villa è popolata da individui eccentrici e sospettosi, molti dei quali preferirebbero dimenticare il passato inquietante della casa. Tuttavia, la villa ha una storia oscura, essendo stata un tempo un manicomio e ora nel mirino di un pericoloso psicopatico evaso da un istituto psichiatrico, il quale inizia a seminare il terrore tra i residenti.

I fatti

Realizzato nel 1972, Silent Night, Bloody Night è emerso nel tempo con diversi titoli, come Night of the Dark Full Moon e Death House. Questo film anticipa il noto capolavoro natalizio di Bob Clark, Black Christmas, gettando le basi per un nuovo approccio al genere horror.

Un Natale oscuro

La visione di Theodore Gershuny è quella di un Natale torbido e opprimente, dove l’allegria delle festività viene sostituita da un’atmosfera di angoscia.

Collaborando con artisti della Factory di Warhol, come Mary Woronov, Candy Darling e Ondine, Gershuny riesce a trasmettere un senso di inquietudine che si intreccia con l’estetica del film.

Questo film può essere considerato un proto-slasher, in quanto introduce elementi innovativi come le riprese in soggettiva dal punto di vista del killer e il suo ansimare inquietante. Queste tecniche non solo influenzeranno il film di Clark, ma anche pellicole iconiche come Halloween di John Carpenter.

Atmosfera e temi

La colonna sonora di Silent Night, Bloody Night è un elemento cruciale per l’atmosfera del film, caratterizzata da un score malsano e quasi funebre, evocando immagini psichedeliche che ricordano i primi lavori dei Velvet Underground.

Un’anticipazione dell’horror moderno

Gershuny, attraverso il suo approccio disturbante, prefigura ciò che verrà in seguito nei film horror prodotti da Warhol, come Flesh for Frankenstein e Blood for Dracula. La sensazione di marciume e soffocamento che permea il film crea un’ambientazione che mette a disagio, dove anche i personaggi ritenuti eroi mostrano lati ambigui e inquietanti.

Silent Night, Bloody Night è, quindi, un cult da riscoprire, specialmente durante le festività natalizie, in un’atmosfera buia e isolata, senza distrazioni moderne come i telefoni. Questo film rappresenta un viaggio nel lato oscuro di una festività che, tradizionalmente, dovrebbe essere sinonimo di gioia.

Scritto da Elena Rossi

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