So che cosa hai fatto: il ritorno di un incubo estivo che fa rabbrividire

Il film horror cult torna al cinema con un cast originale e nuove sorprese.

Il mondo del cinema è un circo in balia di clown inquietanti e, senza troppi giri di parole, il ritorno di So che cosa hai fatto segna l’ennesima occasione in cui i fantasmi del passato tornano a tormentare l’estate dei teenager. Un incubo che sarebbe meglio tenere sepolto, ma che, come un brutto sogno, riemerge dal nulla. Uscirà il 16 luglio, e già vi immaginate le file e i brividi che percorreranno le sale.

Un cast che fa tremare le gambe

Nel film, ritroviamo Jennifer Love Hewitt e Freddie Prinze Jr., che nonostante gli anni passati, continuano a far battere il cuore di chi ha vissuto gli anni ’90. Un cast che, a dirla tutta, sembra più un tentativo disperato di rivivere la gloria di un’epoca passata piuttosto che un reale desiderio di innovare. Ma chi se ne frega della freschezza, giusto? I nomi noti attirano il pubblico come le mosche sul letame. Insieme a loro, un gruppo di giovani attori: Madelyn Cline e Chase Sui Wonders, giusto per dare un tocco di modernità a un progetto che di moderno ha ben poco. La regia è affidata a Jennifer Kaytin Robinson, che avrà il compito arduo di riportare in auge un genere che, francamente, ha visto giorni migliori.

Un incubo dal passato

Ma andiamo a fondo nella questione. So che cosa hai fatto affonda le radici nel 1997, quando il film originale squarciò il velo della tranquillità, incassando oltre 72 milioni di dollari. Tutto merito di un’idea geniale: le azioni hanno delle conseguenze, e i segreti non restano mai sepolti. Sembra facile, vero? Eppure, il richiamo del passato è così forte che i produttori non si tirano indietro. Ricordate Incubo finale del 1998? Sì, quello dove il cast originale si ritrova alle Bahamas per un’altra dose di sangue e urla. Un successo, ma non senza il suo carico di cliché e scelte discutibili.

Il ciclo infinito dell’orrore

Dopo un lungo silenzio, il franchise è tornato a farsi sentire con un reboot, che non è altro che un modo elegante per dire: “Non sappiamo cosa inventarci, quindi ripeschiamo dal passato”. Prime Video ha deciso di trasformare il primo film in una serie, un’operazione nostalgica che non promette nulla di buono. Riuscirà a catturare l’attenzione dei teenager di oggi? O saranno solo un’altra generazione di vittime sacrificali di un cinema che non ha più idee? E, soprattutto, chi ha voglia di rivivere le estati tormentate da un serial killer che non ha nulla di nuovo da offrire?

Il futuro dell’horror

In un mondo dove il cinema horror sembra ridotto a un gioco di citazioni e ripetizioni, ci si chiede se ci sia davvero spazio per innovare. I produttori, con il loro insaziabile appetito per il profitto, continuano a sfornare sequel e remake come se fossero panini al bar. La vera domanda è: ci sarà mai un film horror in grado di spaventare come una volta? O siamo condannati a vivere in un eterno incubo di nostalgia? La risposta, per il momento, rimane avvolta nel mistero, proprio come i segreti che i protagonisti cercano di nascondere.

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