Alberto Sordi e il teatro dell’assurdo: la rassegna che mescola sacro e profano

Una rassegna di undici film dedicata a Sordi, tra satira e critica sociale.

Ah, l’Italia! Un paese dove la commedia diventa dramma e il dramma si trasforma in teatro dell’assurdo. La rassegna ‘Preti e affaristi, l’Italia di Alberto Sordi’ è un chiaro esempio di come la nostra amata nazione riesca a mescolare il sacro e il profano, il ridicolo e il tragico, in un unico calderone di follia cinematografica. Undici film, alla casa museo dell’attore, che si trovano a due passi dalle terme di Caracalla, un luogo dove l’arte incontra l’indifferenza più totale.

Un viaggio tra le pellicole

Ma chi ha deciso che Sordi fosse il nostro ambasciatore della satira sociale? Eppure, i suoi film sono come un pugno nello stomaco, una critica spietata alla nostra società, una denuncia di un’Italia che non riesce a guardarsi allo specchio. E così, tra un caffè e un bicchiere di vino, ci ritroviamo a ridere delle disgrazie altrui, come se fossimo tutti a una festa di compleanno al quale nessuno è invitato. E non è che i film siano solo divertenti; no, sono una lezione di vita mascherata da commedia. Sordi riesce a farci riflettere sull’ipocrisia dei preti e sull’avidità degli affaristi, e lo fa con una semplicità disarmante.

Riflessioni sull’umanità

In un mondo dove la morale è diventata un optional, Sordi ci mette davanti a personaggi che sembrano usciti da un incubo. C’è chi dice che il cinema debba intrattenere, ma a volte, è proprio nell’intrattenimento che si nascondono le verità più scomode. E allora, perché non approfittarne? Possiamo ridere delle nostre miserie, mentre ci abbandoniamo al cinismo di una società che premia i più spietati. La rassegna non è solo un omaggio a Sordi, ma un invito a riflettere su quanto, in fondo, siamo tutti un po’ preti e affaristi.

Un evento da non perdere

La programmazione di questi undici film è un viaggio da non perdere. Non si tratta solo di andare al cinema; si tratta di mettere in discussione tutto ciò che pensiamo di sapere. Ogni proiezione è una ghiotta occasione per confrontarsi con il nostro passato e con il nostro presente. E mentre ci lasciamo trasportare dalla trama, non possiamo fare a meno di chiederci: ma noi, che ruolo abbiamo in questo grande spettacolo? Siamo solo spettatori o attori protagonisti? E se così fosse, cosa stiamo facendo per cambiare il copione?

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