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Karla Sofía Gascón: l’attrice che rompe le barriere
L’attrice spagnola Karla Sofía Gascón ha recentemente partecipato come madrina al Lovers Film Festival di Torino, giunto alla sua quarantesima edizione e diretto da Vladimir Luxuria. Durante l’evento, Gascón ha discusso del film Emilia Perez, che ha suscitato attenzione non solo per il suo contenuto innovativo, ma anche per le polemiche che lo hanno accompagnato dopo il suo trionfo al Festival di Cannes 2024. Gascón è diventata la prima attrice trans a vincere il Premio della giuria e il riconoscimento per la migliore interpretazione femminile per l’intero cast, che include nomi illustri come Zoe Saldana e Selena Gomez.
Un film tra premi e controversie
Il percorso del film Emilia Perez è costellato di successi e critiche. Gascón ha sottolineato come la visibilità porti inevitabilmente all’attenzione e, a volte, alle polemiche. Una delle critiche ricevute riguardava la scelta di girare il film a Parigi, nonostante la storia fosse ambientata in Messico. Gascón ha messo in evidenza come altre opere, come Queer di Luca Guadagnino, abbiano affrontato situazioni simili senza suscitare la stessa reazione. La disparità di trattamento è un chiaro riflesso di come la fama e le nomination possano influenzare le critiche.
Rappresentanza e arte: un dibattito aperto
Durante l’intervista, Gascón ha affrontato anche le critiche della GLAAD riguardo alla rappresentazione della figura trans nel film. Ha espresso la sua opinione su come l’arte debba essere libera da censure, sottolineando che ogni individuo vive la propria transizione in modo unico. La sua convinzione è che l’arte debba stimolare la riflessione e non si debba limitare a rappresentazioni standardizzate. Inoltre, ha commentato come il suo obiettivo sia sempre stato quello di dare voce alla comunità trans, specialmente in un periodo in cui i diritti sono sempre più minacciati.
Il futuro del cinema e dei diritti civili
Gascón ha parlato della sua esperienza agli Oscar, evidenziando come sia stata persa un’opportunità preziosa per discutere di diritti civili. Ha anche accennato alla sua prossima collaborazione con la regista Stefania Rossella Grassi, sperando che la lavorazione inizi presto. Nonostante le numerose proposte ricevute, ha scelto di rimanere fedele al suo percorso artistico, rifiutando ruoli che non rispecchiano la sua visione.
Un progetto ambizioso: la transizione di un personaggio
Gascón ha condiviso dettagli sul suo approccio al personaggio di Emilia Perez, descrivendo come la sua interpretazione sia evoluta durante il processo di scrittura e montaggio. Ha rivelato che la connessione con il regista Jacques Audiard è stata immediata, ma ha dovuto affrontare diverse sfide nel dare vita a un personaggio così complesso. La sua aspirazione è che venga realizzato un prequel in cui possa interpretare il narcotrafficante Manitas, un ruolo che promette di essere altrettanto affascinante e sfidante.
Un messaggio di speranza per la comunità
La direttrice del festival, Vladimir Luxuria, ha enfatizzato l’importanza della visibilità per la comunità LGBTQI+. Gascón ha concordato, affermando che è cruciale affrontare la diversità e combattere contro l’emarginazione. Ha evidenziato come la società debba continuare a progredire per garantire che tutti possano vivere liberamente e senza paura di discriminazione.
Un sogno di lavoro con i grandi del cinema
Guardando al futuro, Gascón ha espresso il desiderio di collaborare con registi iconici come Pedro Almodovar e Quentin Tarantino, sottolineando l’importanza di continuare a scommettere su talenti emergenti. Ha anche riflettuto su come il cinema debba evolversi per riflettere la società in cui viviamo, per rappresentare in modo autentico tutte le sue sfaccettature.
Un aneddoto divertente sugli Oscar
Prima di concludere, Gascón ha condiviso un aneddoto curioso riguardo ai pacchi regalo ricevuti dagli Oscar, svelando una sorpresa inaspettata legata a una bibita contenente THC. Questo piccolo episodio ha aggiunto un tocco di leggerezza alla conversazione, mostrando il lato umano e divertente di un’esperienza altrimenti intensa e seria.
In un mondo in cui i diritti e la rappresentanza sono ancora sotto attacco, la voce di Karla Sofía Gascón risuona come un faro di speranza e determinazione. Il suo impegno per l’arte e per la comunità trans è un esempio da seguire e celebrare.