Scoprite i vincitori dei Nastri d'argento 2025 e le motivazioni dietro le scelte.
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Il 16 giugno si avvicina e già si sente l’odore di popcorn bruciati e di una folla ansiosa di applaudire i nuovi eroi del cinema italiano. Ma chi siamo noi per giudicare? Siamo solo degli spettatori che si affollano nei cinema come pecore al pascolo, in attesa di essere nutrite con le ultime novità. Eppure, la 79ª edizione dei Nastri d’argento si preannuncia come un evento scintillante, un vero e proprio spettacolo di luci e ombre.
Il Nastro SIAE per la sceneggiatura va a Daniele Segre e Marco Pettenello per il loro lavoro su Berlinguer – La grande ambizione. Ma chi se ne frega delle motivazioni? Salvatore Nastasi, presidente dell’associazione, ha parlato di equilibrio tra intimità e storia. Ma a noi interessa davvero? “Una sceneggiatura di raro equilibrio”, dicono. Raro come trovare un onesto nel mondo del cinema, o come scovare una brava attrice in una pellicola scadente. La verità è che ci sono troppi film che cercano di fare i seri, mentre il pubblico vuole solo divertirsi. E chi non lo capisce, probabilmente merita di essere sepolto sotto le critiche.
E così, in questo marasma di titoli altisonanti, emerge Barbara Ronchi, che riceverà il Premio Nino Manfredi. Ma chi è questa donna che riesce a passare da un ruolo drammatico a una commedia leggera? È come un camaleonte che cambia colore per adattarsi al suo ambiente. “Un’attrice come poche nel panorama degli ultimi anni”, dicono. Ma chi se ne frega delle lodi? Quello che conta è che riesce a tenere alta l’attenzione del pubblico, e questo è un merito raro. Dal dramma crudo di Non riattaccare alla leggerezza della segretaria nel mondo del porno in Diva Futura, Barbara sa come far girare le teste e, perché no, anche i cuori.
Ma non è tutto, perché i Premi Guglielmo Biraghi per gli esordienti più sorprendenti non possono passare inosservati. Celeste Dalla Porta e Francesco Gheghi si aggiudicano il riconoscimento. Ma vi siete mai chiesti quanta fatica ci sia dietro a un esordio? È come cercare di trovare l’amore in un mondo di apparenze. Eppure, il talento vince sempre. Rachele Potrich, debuttante in Vermiglio, riceverà il Premio Graziella Bonacchi. Ma chissà quanti di noi ricorderanno i nomi di questi giovani talenti tra qualche anno? La memoria è una cosa strana; si aggrappa a quello che vuole e dimentica il resto.
Insomma, la serata del 16 giugno al Maxxi di Roma promette scintille. Ma chi se ne frega dei premi? La vera domanda è: ci saranno popcorn a volontà? E, soprattutto, chi avrà il coraggio di alzarsi durante la cerimonia per andare a rifocillarsi? Gli eventi come questi sono un po’ come un matrimonio: si fanno per compiacere gli altri, ma ci si diverte solo se si ha il coraggio di essere un po’ ribelli. Quindi, preparatevi a una serata di glamour e pettegolezzi, perché il cinema italiano ha sempre qualcosa da dire, anche quando non lo fa sul grande schermo.